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Si tratta di Plagio

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La Siae prova a dare una risposta al problema dell’equo compenso del diritto d’autore, della proprietà intellettuale inserendo un nuovo tipo di tassa che poi può sembrare il solito “pasticcio all’italiana”. Dopo dichiarazioni e smentite, prese di posizione della Siae, della Agcom, addirittura del ministro degli esteri prima e del ministro dell’industria poi, si giunge a tassare i supporti per “copia privata”.
Il modo con il quale si affronta il problema è veramente ingarbugliato e lo spiego meglio in un altro articolo ma il problema esiste. Il problema della retribuzione e della protezione della proprietà intellettuale esiste.
Proprio oggi mi sono imbattuto in un caso molto singolare che può dimostrare il paradosso di questa situazione.
Seguo i racconti di Chiara sul suo famoso blog “Machedavvero.it” da un bel po’. Prima ho letto il libro e poi mi sono fidelizzato a questo blog di una comicità surreale e a volte molto molto profondo. E sono rimasto veramente sbalordito a leggere che i suoi post, dove racconta emozioni e esperienze personali, sono stati copiati. Clonati.
Mi prendo la libertà di scrivere il resto di questo articolo praticamente copiando solamente quello che ha scritto lei. Perché in effetti ha spiegato tutto.
E come scrivere un articolo sul plagio se non copiando quello che ha già scritto Chiara?
…”quello che si trova su Internet non è nato sotto un cavolo. I folletti di Internet, quelli che scrivono frasi simpaticissime, perfette per essere condivise sulla bacheca Facebook, quelli che scattano fotografie meravigliose, ideali per illustrare il nostro post, quelli che girano video esilaranti, fatti per diventare virali dopo tre giorni, ecco, non so come dirvelo: NON ESISTONO.
Dietro a qualsiasi cosa si trovi online c’è il lavoro di una persona.
Ho scoperto l’esistenza di un blog, Sarai Llamas, blog in lingua spagnola di una ragazza residente in Italia, piuttosto popolare in Spagna.
Quello sul blog di Sarai Llamas è il MIO POST. Il mio. Il post che ho scritto poche settimane prima di partorire Polpetta, sdrammatizzando il momento del parto in preda all’ansia. Sono rimasta sconvolta, ma il peggio doveva ancora venire.
Questo blog, Sarai Llamas, blog ricco di commenti, blog con tanti fan, blog che promuove al suo interno l’eshop e il servizio di web design dell’autrice, blog considerato fantastico dalle lettrici che commentano (‘ahaha sei sempre fantastica, questo post è meraviglioso!’) contiene per buona parte I MIEI CONTENUTI, TRADOTTI.
Sono i miei post, quelli. Sono io, che sono ‘fantastica’ e i miei post ‘meravigliosi’, care ignare lettrici spagnole che condividete contenuti rubati e plaudete ad una persona che evidentemente ha pensato l’avrebbe fatta franca marciando sul lavoro di qualcun altro. Ma non solo: sui sentimenti, sulle esperienze di vita di qualcun altro. Perché se copiare e spacciare per propria un’immagine, una notizia o una frase è sbagliato e illegale, spacciare per propri delle sensazioni e dei sentimenti è spregevole.
Si tratta di plagio, e sono davvero amareggiata. In primis perché non riesco a credere che una persona possa arrivare a tanto. Veramente credi di farla franca?

…ecco sì, pensava proprio di farla franca e che questo suo aver rubato i post, le idee, i sentimenti, si potesse rispondere con un candido “scusate”, tanto la legge su internet non esiste. E neanche la vergogna.

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